Il Blues: la pantera dello Swing

Ballerini di Blues

Il ballo Blues

Una musica nata in  America in un periodo non preciso durante l’epoca dello schiavismo, che è impregnata di struggimento fin dalla sua nascita, nata come cantilena  degli schiavi, che la usavano per accompagnare il loro lavoro nei campi, in modo da distrarsi o lenire la fatica e darsi un ritmo che aiutasse il gesto lavorativo. La parola stessa “Blue” in lingua inglese significa “triste”, “malinconico” a dimostrazione dell’inequivocabile significato dello stato d’animo che ha accompagnato la sua nascita. In modo del tutto naturale quella litania si è evoluta in ritmo; nelle serate, gli schiavi avevano l’abitudine di radunarsi all’aperto vicino alle loro case, davanti al fuoco, accompagnando i loro canti con vari strumenti. Cantavano e suonavano melodie struggenti e ripetitive. Ed eccolo lì: il Blues. Esasperante, ossessivo, ripetitivo, lentissimo, voluttuoso ma soprattutto, più di qualsiasi altra cosa, intenso! Il Blues riesce a rendere esattamente un insieme di stati d’animo che vanno dalla rassegnazione alla nostalgia, dal desiderio di amore alla voglia di ribellione. È riuscito ad influenzare gran parte della musica Jazz e Rock americana, arrivando fino ai giorni nostri. Suonato con l’aggiunta di alcuni strumenti per renderlo più fruibile al grande pubblico, oggi viene accompagnato spesso dal  pianoforte.

Fino agli anni ’50 e ’60 il Blues era principalmente un ballo da competizione, conosciuto in tutto il mondo per merito di grandi esecutori e accompagnatori che sono venuti a mancare, nomi come Jimmy Clanton, Freddy Cannon, Johnny Tillotson, Frankie Ford, Mark Dinning, Bobby Rydell, B.B. King, Robert Johnson persino Ray Charles e molti altri ancora, hanno accompagnato con voce e musica uno dei generi più intensi della musica occidentale per generazioni, diventando una delle musiche più popolari e più registrate al mondo e finendo per influenzare moltissimi altri generi, perfino il pop, il Jazz, il Rock .

Blues

la musica blues

Il blues, come ballo, è caratterizzato da una profonda connessione tra corpo e anima tra i partner o, nel caso del ballerino solista,  con la musica stessa che diventa la vera protagonista. Musica che viene interpretata attraverso movimenti sinuosi, lenti e fluidi per riempire bene il tempo tra le note ma, comunque, accentando il movimento nei passaggi fondamentali. Il tipo di musica lenta e struggente porta i ballerini a sentire il bisogno di unirsi l’un l’altro perché risultino come un solo corpo: le due figure ballano all’unisono, la prima regalando la sua sensibilità e l’altra prendendo l’iniziativa e restituendo nel giusto modo il gesto.  Con il passare del tempo la danza Blues si è evoluta e modificata con la creazione di figure anche più complesse, più aperte.  Nella maggior parte delle volte il Blues è interpretato da camminate molleggiate della coppia che seguono la musica prodotta dagli strumenti aggiungendo, in seguito, giri sul proprio asse, e passi di spostamento trascinati della donna, per interpretare il momento drammatico richiesto dalla musica. Data la natura intima della musica e dei passi del ballo l’affinità con il partner sembrerebbe essere indispensabile, motivo per cui questo tipo di ballo è meglio interpretato da coppie di ballerini già esperti in altre danze.

Di solito è la musica a fare da protagonista in questo tipo di ballo e i movimenti dei ballerini devono essere parte integrante del brano stesso. Movimenti che diventando piacevoli da vedere se possiedono la giusta armonia, armonia che si ottiene formando, quasi, un ballo a tre con la musica stessa, fino ad evolversi in quella che potrebbe essere interpretata come conversazione sinuosa o narrazione con il Blues stesso, come se fosse un’ entità a parte. I ballerini imparano a carpire fino in fondo lo spirito della musica e del ballo essendo di forte intensità, facendo emergere la propria personalità fino a riuscire a definire il proprio stile personale, lasciandosi guidare dal ritmo e soprattutto dall’armonia. La creatività è al primo posto.

Qualunque genere tu balli, il Blues può aiutarti a farlo meglio, andando a scavare nella profondità dell’animo in modo sofisticato grazie alla molta libertà armonica. Ed è il corpo a riempire il vuoto. Si tratta di un tipo di musica molto trascinante che coinvolge molto.

Se si paragonassero le danze alle lingue parlate, ci si renderebbe conto che il Blues mette a disposizione un numero di parole maggiore rispetto ad altri idiomi.

Il ballo Blues

Il blues ballo struggente

Per queste ragioni non si potrebbe mai pensare di avere a che fare con un ballo semplice. Ballare il Blues migliora enormemente il contatto con il partner, e in alcuni casi potrebbe anche essere usato come semplice allenamento nel soffermarsi in piena consapevolezza sulla musica che si interpreta.

Aiuta a strutturare meglio i movimenti che si usano abitualmente in altre danze.

In definitiva la danza Blues è struggimento ma anche gioia nell’esprimersi, essendo lenta quasi al punto di risultare immobile, con i suoi movimenti languidi, ma è anche impulso, velocità e frenesia che si riscontrano spesso negli assoli individuali, nelle ritmiche incalzanti e negli acuti improvvisi.

Solo il Blues riesce a essere sornione come un gatto che dorme, che sembra quasi di marmo ma quando meno te lo aspetti diventa, improvvisamente, una belva capace di mordere.

La danza Blues non è mai uguale a se stessa ed è sempre diversa grazie alla varietà di note e accordi che la musica usa. È un tipo di ballo che fa emergere il proprio istinto in modo contrastante e in quel momento non c’è nulla di meglio che ballare e interpretare la musica, scendendo a patti con se stessi,  rendendosi conto che l’umanità è terrena, e vive di  una vibrazione carnale, primordiale talmente istintiva che riporta indietro nel tempo e fa scendere a patti con la semplice verità dei fatti: siamo animali!

È così che deve essere ballato!

Scopri la parte più oscura, struggente e intensa della tua personalità e portala in pista! È a questo che serve ballare Blues.

 

Testo di Valentina Piatto